La consapevolezza della protesta – di Fabio Omero

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri una riflessione di Fabio Omero sulle proteste degli studenti dei giorni scorsi.

Generazioni a confronto. Da una parte gli studenti che occupa(va)no la scuola, dall’altra gli insegnanti che con alcuni distinguo appoggia(va)no la protesta.

Gli studenti illustrano in assemblea le loro richieste: edifici scolastici più sicuri e vivibili, maggiori fondi per la scuola pubblica e ritiro della riforma Gelmini, che taglia ore di insegnamento, cancella intere materie di studio e penalizza l’integrazione dei disabili. Gli insegnanti ascoltano, condividono, si lasciano andare ai ricordi delle loro occupazioni, ma in fondo manifestano solo disincanto o frustrazione.

Eppure le ragazze e i ragazzi hanno gestito l’occupazione con la grande consapevolezza che ogni loro azione sarebbe stata sottoposta alla lente dei media e dell’opinione pubblica: aule pulite, estranei tenuti fuori, sigarette fumate solo all’aperto, raccolta differenziata, domenica trascorsa a scuola ed esposizione di tutti i materiali prodotti all’interno.
E hanno gestito pure i rapporti con la Digos con la maturità di chi sa che si può trattare la “resa” senza farsi bastonare. Così oggi, quando la polizia è arrivata per sgomberare la scuola, si sono fatti trovare seduti in atrio, ma con le porte aperte. – La scuola è agibile – hanno constatato gli agenti – non c’è interruzione di pubblico servizio, non c’è reato –. E al preside, che chiedeva cosa fare di quegli studenti ancora seduti a terra, hanno risposto: – È questione che compete alla scuola, non certamente alla polizia –.

Competenza con cui dovremo confrontarci nei prossimi giorni, perché è giusto non continuare a delegare agli studenti la lotta contro la riforma Gelmini.

Ps: al mio collega più pessimista degli altri sugli esiti dell’occupazione ho spiegato che ci ho messo cinquant’anni prima di diventare riformista, non togliamogli la speranza di cambiare…

Fabio Omero insegna storia dell’arte all’Istituto statale d’arte “Enrico e Umberto Nordio”. E’ capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, a Trieste.

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